20 Maggio 2025
Saggistica

L’enigma Majorana: vecchie tesi e nuove ipotesi

di

Mario Gaudio

25 marzo 1938. Ettore Majorana, giovanissimo, silenzioso, schivo e geniale fisico teorico, si imbarca dal porto di Napoli su un piroscafo diretto a Palermo. Da quel preciso istante, si perdono le sue tracce e ha inizio uno tra i più affascinanti, discussi e controversi misteri italiani.[1]

Non si tratta di un ordinario caso di scomparsa, ma della sparizione di una delle menti più brillanti del tempo[2] che aveva mostrato impressionanti capacità di calcolo e di deduzione, lavorando ‒ tra il 1929 e il 1937 ‒ nel famoso staff di scienziati del Regio Istituto di fisica dell’Università di Roma, guidato da Enrico Fermi e passato alle cronache con l’appellativo di “Gruppo dei Ragazzi di via Panisperna”.[3] Continua a leggere…

Letteratura

“La torre rossa”: tra magia e viaggi nel tempo

di

Mario Gaudio

Com’è facilmente deducibile, il secondo libro di una trilogia è quello in grado di imprimere il carattere all’intera opera e di determinare la validità di un percorso creativo che l’autore inizia sulle ali dell’entusiasmo con il primo volume e conclude con i risultati ‒ che possono essere soddisfacenti o meno ‒ del terzo volume.

Nel secondo libro di qualsiasi trilogia si combatte pertanto una battaglia campale contro quella che Italo Calvino definiva «[…] l’angoscia del vuoto che s’apre davanti alla penna»[1] i cui esiti saranno decisivi per le sorti complessive del prodotto letterario. Continua a leggere…

ArbëriaLetteratura

Medaglie e prismi

di

Ettore Marino

Mai avevo concorso a un premio letterario. Mi son rifatto nel giro di poche settimane: col “Francesco Graziano” a Cosenza (15 VI 2023) e con l’“Agostino Ribecco” a Spezzano Albanese (2 VIII 2023). Il “Graziano” contemplava quattro sezioni: singola lirica, singolo racconto, raccolta di liriche, romanzo. Come usa alle Olimpiadi, al Tour de France, e in cento altre manifestazioni sportive, un podio tripartito (oro, argento, bronzo) gratificava i vincitori, sezione per sezione. Continua a leggere…

ArbëriaSaggistica

La Vergine delle Grazie nel nuovo studio di Cesare De Rosis

di

Mario Gaudio

La scultura policroma della Madonna di Spezzano Albanese è il recente, ultimo ‒ a detta dell’autore, ma auspichiamo che così non sia ‒ studio di Cesare De Rosis sul simulacro mariano venerato nella ridente cittadina d’Arbëria. Continua a leggere…

Fragmenta

Schermo, gioco, ipotesi e realtà

di

Ettore Marino

Amavo andare in bicicletta, seguivo con ardore le corse per TV, nutrivo un tifo indemoniato per Francesco Moser, e una buffa tempesta s’abbatté sui miei giorni. Le volate di Beppe Saronni erano colpi di rasoio. Vinceva, e ne morivo. Presi a fantasticare di infilzargli una punta di stilo nel mezzo della schiena: la punta sola, dico, che non lo avrebbe ucciso ma levato di sella per un pezzo. Di quella mia follia rido per come merita, e riderei con pace molto più soave se qualcuno non le avesse dato corpo infiggendo davvero una punta d’acciaio in una carne viva. Continua a leggere…

Letteratura

La campagna smitizzata di Eduardo Apa

di

Mario Gaudio

La tendenza ad idealizzare la campagna ha attraversato, da tempo immemorabile, la storia della letteratura, raggiungendo il suo culmine o toccando il baratro ‒ è questione di punti di vista ‒ con l’Accademia dell’Arcadia (1690) che, pur avendo il pregio di ricollegarsi alle idealità classiche, commise l’infausto errore di contrapporsi al ridondante Barocco attraverso fatue pastorellerie che ebbero il demerito di offrire l’immagine di una natura idilliaca ma palesemente aliena dalle reali condizione esistenziali. Continua a leggere…